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Investimenti, innovazioni tecnologiche e politiche internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici, a partire dall’Accordo sul Clima di Parigi, stanno cambiando lo scenario energetico internazionale e le fonti rinnovabili hanno un ruolo leader in questa trasformazione. I paesi asiatici e del Centro America stanno accelerando la loro crescita nelle energie pulite con numeri a due cifre e le fonti rinnovabili coprono già oggi oltre il 90% dei consumi in Costa Rica o Norvegia, senza che vi siano problemi di black out della rete elettrica. In Italia la crescita del fonti rinnovabili in dieci anni, malgrado il rallentamento soprattutto del fotovoltaico degli ultimi anni, ha portato il contributo rispetto ai dei consumi elettrici dal 15% al 35,5% e di quelli complessivi dal 5,3 al 17% attraverso un modello distribuito nel territorio che oggi conta con 850mila impianti da Nord a Sud, tra termici ed elettrici, dalle aree interne alle grandi città. Dopo 10 anni di crescita per la prima volta il dato è in calo rispetto allo scorso anno, a causa dell’idroelettrico che ha avuto una riduzione del 25% nella produzione (44,7 TWh contro i 59,5 del 2014). In dieci anni la produzione da energie pulite è passata da 51,9 a 109 TWh. Il Bel Paese inoltre è il primo al mondo per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici (davanti a Grecia e Germania), con l’8,1%, pari al fabbisogno di 9,1 milioni di famiglie, davanti a Grecia e Germania, evitando l’immissione in atmosfera di oltre 14,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Il contributo delle rinnovabili rispetto ai consumi elettrici in Italia E’ quanto emerge dal Rapporto presentato questa mattina da Legambiente “Comuni Rinnovabili 2016” che sottolinea che sia possibile arrivare a coprire il 50% dei consumi da rinnovabili prima di fine legislatura, come auspicato dal premier Matteo Renzi, liberandoci dalle importazioni dalle fonti fossili dall’estero, grazie al miglioramento delle tecnologie green e alla riduzione dei costi, che rendono le rinnovabili sempre più competitive. Il Rapporto è realizzato elaborando informazioni e dati ottenuti attraverso un questionario inviato ai Comuni, incrociando le risposte con i dati del GSE, con numeri e rapporti che provengono da TERNA, Enea, Itabia, Fiper, ANEV e con le informazioni provenienti da Regioni, Province e aziende I numeri del Rapporto In dieci anni il numero di Comuni in cui è installato almeno un impianto da fonti rinnovabili è cresciuto da 356 a 8047, in tutti i Comuni italiani è installato almeno un impianto fotovoltaico. Come negli anni scorsi ma a un ritmo minore, anche nel 2015 è aumentata la diffusione per tutte le fonti – dal solare fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia ad alta e bassa entalpia, agli impianti a biomasse e biogas integrati con reti di teleriscaldamento e pompe di calore – e per tutti i parametri presi in considerazione. La crescita dei Comuni Rinnovabili Sono 39 i Comuni “100% rinnovabili”, dove le energie pulite soddisfano tutti i consumi e riducono le bollette di cittadini e imprese sia per gli usi termici che per quelli elettrici grazie a soluzioni sempre più innovative e integrate, con smart grid, mobilità elettrica, accumulo. In 2.660 Comuni l’energia elettrica pulita prodotta supera quella consumata. Per quanto riguarda il fotovoltaico, il Rapporto di Legambiente, partendo dai dati Terna segnala che nell’ultimo anno sono stati realizzati 305,3 nuovi MW, con una netta riduzione rispetto al passato, dovuta a fine del conto Energia e a norme retroattive e viene segnalato il crollo degli interventi di bonifica dei tetti in amianto, per i quali gli investimenti sono proibitivi senza il sistema in conto energia. Sono 1.420 i Comuni dove grazie alla tecnologia fotovoltaica la produzione di energia elettrica supera il fabbisogno delle famiglie residenti. Medaglia d’oro al piccolo Comune di San Bellino (RO) che con 71,3 MW di fotovoltaico assicura il maggior contributo rispetto ai consumi medi delle famiglie residenti. La crescita delle rinnovabili (MW) Il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini commentando i dati ha dichiarato che è possibile raggiungere raggiungere l’obiettivo del 50% da rinnovabili annunciato dal Premier Renzi, ma è necessario sostenere un modello energetico sempre più distribuito, pulito, innovativo. Si tratta di uno scenario a portata di mano grazie grazie alla riduzione del costo degli impianti e alle innovazioni nella gestione delle reti. Però perchè questo processo decolli è necessario sostenere l’autoproduzione, oggi penalizzata dalla riforma delle bollette, permettere la distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili negli edifici e nei distretti produttivi, ad oggi vietata, eliminare le barriere e le tasse che “impediscono investimenti che sarebbero a costo zero, e per questo occorre introdurre regole semplici e trasparenti per l’approvazione dei progetti, spingendo gli investimenti attraverso innovazioni nel mercato elettrico e negli incentivi, nelle reti energetiche”. I vantaggi di questa transizione sono confermati dai numeri che evidenziano una diminuzione di elettricità proveniente da impianti termoelettrici inquinanti: in dieci anni la produzione è passata da 258,3 TWh agli attuali 180,8, con una riduzione del 30%. Ma anche meno importazioni di gas, petrolio, carbone. Nel 2015 è inoltre diminuito il costo dell’energia nel mercato elettrico, grazie anche alla produzione di solare e eolico. Purtroppo in Italia sono aumentate nell’ultimo anno le emissioni di CO2, anche per effetto della riduzione degli investimenti nelle rinnovabili. Ma Legambiente sottolinea che l’Italia ha tutte le potenzialità per far ripartire gli investimenti nelle fonti rinnovabili grazie alle risorse presenti in tutto il nostro territorio. Bisogna partire dalla semplificazione normativa e burocratica, dal sostegno all’autoconsumo, bisogna rendere facile l’installazione di impianti domestici, si dovrebbero eliminare tutti i sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili, e rivedere la tassazione energetica sulla base delle emissioni di CO2 per imprimere una formidabile spinta a rinnovabili e efficienza. Scarica il rapporto Comuni Rinnovabili 2016 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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