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Indice degli argomenti: Efficienza energetica degli edifici: il valore dell’APE A chi serve il SIAPE Immobili d’Italia: il quadro d’insieme L’importanza del SIAPE Il SIAPE e le Regioni Per l’efficienza energetica degli edifici l’informatica svolge un ruolo prezioso. La conferma giunge dal SIAPE – Sistema Informatico Attestati di Prestazione Energetica. È lo strumento nazionale per la raccolta degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) di edifici e unità immobiliari. Realizzato e gestito da ENEA, esso intende restituire un’immagine dettagliata dello stato dell’arte della riqualificazione energetica del parco edilizio nazionale. È considerato uno strumento essenziale e lo sarà sempre di più per comporre un identikit preciso del patrimonio immobiliare italiano. Ma come funziona e quali sono le sue caratteristiche? Lo spiega Francesca Pagliaro, ricercatrice ENEA, che insieme a Enrico Cosimi, Vincenzo Del Fatto e Roberto Guida, fanno parte del DUEE (Dipartimento Unità Efficienza Energetica) e si occupano dell’implementazione del SIAPE e delle relative funzionalità. Efficienza energetica degli edifici: il valore dell’APE Tutto parte dall’APE «L’attestato racchiude al suo interno una vasta gamma di informazioni che non si limitano alla sola classificazione energetica di un immobile, ma riguardano anche le sue caratteristiche geografiche, dimensionali, costruttive ed energetiche – spiegano Pagliaro e i colleghi del DUEE –. L’APE è, quindi, uno strumento dalle grandi potenzialità e può raggiungere il suo massimo solo se le informazioni in esso contenute sono messe a sistema». Il Sistema informatico dell’ENEA immagazzina, organizza e permette di combinare i dati degli APE, consentendo di effettuare vari tipi di analisi, come la valutazione dei fattori che influenzano l’efficienza energetica di un dato immobile oppure l’evoluzione di diversi aspetti caratterizzanti il parco immobiliare. «In questo modo, il SIAPE può supportare diversi soggetti, tra cui le PA, per il monitoraggio e la pianificazione strategica finalizzata a individuare le zone e i settori con maggiore necessità di interventi di riqualificazione energetica. Inoltre, con l’aumento dello storico dei dati contenuti nel sistema nazionale sarà possibile valutare anche l’efficacia degli strumenti d’incentivazione e delle politiche energetiche e di conseguenza rappresentare per il Sistema-Paese uno strumento prezioso per la definizione di strategie di intervento volte al raggiungimento degli obiettivi Green Deal della Commissione Europea». A chi serve il SIAPE Sempre a proposito di efficienza energetica degli edifici, chi sono i principali fruitori del Sistema Informatico di ENEA? Regioni e Province Autonome. Il perché lo spiegano gli stessi ricercatori che lavorano al SIAPE: «in base alle disposizioni del DM 26/06/2015, lo alimentano annualmente con i dati degli Attestati di Prestazione Energetica emessi nell’anno precedente. Ma, come detto, il SIAPE è uno strumento di pianificazione e controllo per l’adozione di politiche governative più efficaci nel settore energetico. Inoltre, con la pubblicazione del portale online, la fruizione del SIAPE si è aperta a un pubblico più vasto, tra cui anche professionisti, ricercatori e cittadini». Sulla base dei risultati del questionario disponibile sul portale SIAPE, la cui compilazione è volontaria, il 65% degli intervistati si occupa di certificazione energetica e, di questi, la maggior parte sono ingegneri (25,5%), seguiti da geometri (15%) e architetti (14,5%). Immobili d’Italia: il quadro d’insieme Che immagine emerge del patrimonio immobiliare italiano? Nel tempo quanto è migliorata l’efficienza energetica degli edifici? «Come evidenziato nel Rapporto 2020 sulla Certificazione Energetica degli Edifici, oltre l’80% degli APE è emesso per passaggi di proprietà e locazioni, procedure che solitamente non coinvolgono alcun tipo di efficientamento dell’immobile – spiegano i ricercatori ENEA –. Questo dato, in aggiunta anche all’età degli immobili censiti da APE (quasi l’80% costruito prima del 1991), è una delle motivazioni dei risultati sulle prestazioni energetiche del patrimonio nazionale, le quali mostrano un andamento mediamente stabile nel tempo». L’immagine del patrimonio immobiliare complessivo italiano sarà quindi sempre più aderente alla realtà all’accrescersi degli immobili censiti. Tali risultati saranno confermati anche nel Rapporto 2021, la cui pubblicazione è prevista entro la fine dell’anno. L’importanza del SIAPE Difficile dire quanto sia utile il Sistema Informatico messo a punto da ENEA per l’accesso a Ecobonus e Superbonus, strumenti essenziali per stimolare l’efficienza energetica degli edifici: «non è possibile effettuare una stima in proposito, in quanto il SIAPE viene alimentato con gli APE cosiddetti tradizionali, finalizzati alla certificazione energetica. L’APE utilizzato per l’Ecobonus ha un tracciato differente (cosiddetto APE convenzionale)», è la risposta dei ricercatori ENEA. Si sa però che il SIAPE diventerà uno degli strumenti cardine per l’analisi del patrimonio edilizio nazionale, grazie all’interoperabilità con gli altri catasti informatici e all’istituzione del Portale Nazionale sulla prestazione energetica degli edifici. Quando si prevede sarà completo? «Tra i progetti che l’ENEA sta portando avanti ci sono la costituzione del Catasto nazionale degli Impianti Termici e quella del Portale Nazionale sulla prestazione energetica degli edifici, d’intesa con il Ministero per la Transizione Ecologica – rispondono Pagliaro, Cosimi, Del Fatto e Guida – L’implementazione garantirà l’interconnessione con il SIAPE al fine di permettere analisi ancora più dettagliate e sviluppare nuove funzionalità, ma dovrà necessariamente coordinarsi con il contestuale adeguamento legislativo e regolamentare». Tuttavia, al momento, due aspetti riguardanti il SIAPE, e gli APE più in generale, sono prioritari per il suo completamento: il collegamento dei catasti energetici di tutte le Regioni e le Province Autonome e la qualità dei dati contenuti nel sistema nazionale. «La disponibilità di informazioni che siano complete e affidabili, quindi, è fondamentale affinché il Sistema Informatico raggiunga il massimo delle sue potenzialità». A tal fine, ENEA sta collaborando attivamente con il Comitato Termotecnico Italiano (CTI) per coinvolgere diversi attori della catena della certificazione energetica, come le case-software e le stesse Regioni e Province Autonome, per identificare procedure condivise e best practice e migliorare la qualità delle informazioni contenute negli APE. Il SIAPE e le Regioni Se alcune regioni sono collegate al SIAPE da tempo, mancano ancora all’appello diverse regioni. Sicilia, Valle D’Aosta, Molise e Marche hanno iniziato ad alimentare il SIAPE quest’anno. «A oggi si è raggiunto il traguardo di 14 Regioni e 2 Province Autonome collegate al sistema nazionale. Con le cinque Regioni mancanti è in corso un dialogo per iniziare l’inserimento degli APE sul sistema nazionale e, eventualmente, per l’implementazione di un nuovo catasto energetico locale – spiegano i ricercatori –. In questo processo ENEA ha svolto un ruolo chiave, collaborando attivamente per lo sviluppo dei sistemi regionali di raccolta degli APE, implementando e gestendo sette database collegati al SIAPE». I dati mostrati nel Portale SIAPE fanno riferimento al 2020, ma, in ogni caso, va considerato che, al momento del collegamento con il catasto nazionale, non sempre è disponibile o viene caricato uno storico degli APE da parte della Regione o della Provincia Autonoma. «Questi motivi, in aggiunta a problemi tecnici che a volte possono sorgere durante l’invio dei dati, sono la motivazione della differenza del numero di APE tra Regioni che, ad esempio, possono essere paragonabili come numero di immobili certificati emessi», conclude il team di esperti ENEA. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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