Milano, la nuova vita dell’ex Macello



Per la rigenerazione dell’ex cittadella dei mercati generali, è il masterplan di Snøhetta, Barreca & Lavarra e Cino Zucchi a vincere la seconda edizione del concorso internazionale di Reiventing Cities. Sulle aree sorgeranno case per 1.200 famiglie, il nuovo campus dell’Istituto europeo di design, un museo di divulgazione scientifica e un parco pubblico

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Le nuove residenze sulle aree dell’ex Macello di Milano
Ai piani terra dei nuovi edifici sono previsti negozi e servizi di carattere pubblico (render, Wolf visualizing architecture)

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Procede a passi spediti il percorso di trasformazione di Milano. Dopo i masterplan dell’ex scalo di Porta Romana e del Villaggio Olimpico, è la volta del piano generale di rigenerazione di un’altra zona storica della città. Si tratta dell’area e degli immobili dell’ex Macello di porta Vittoria, nel quadrante sud-est del capoluogo milanese. Un sito di 15 ettari, formato da due aree attualmente separate, che in passato hanno fatto parte della cittadella dei mercati generali.

Case, campus, museo e parco pubblico

Tra qualche tempo su quegli spazi sorgeranno un quartiere residenziale (case per 1.200 famiglie e affitti a 500 euro al mese e un po’ di edilizia libera), il campus dell’Istituto europeo di design, un museo di divulgazione scientifica e un parco pubblico.

Milano, la nuova vita dell’ex Macello
Le nuove residenze sulle aree dell’ex Macello di Milano (render, Wolf visualizing architecture)

Il masterplan vincitore del bando internazionale della seconda edizione di Reiventing Cities, indetto da Comune e C40 (la formula prevede l’alienazione o la costituzione in diritto di superficie di siti da destinare a progetti di rigenerazione urbana sostenibile; nda), prevede il recupero e la rifunzionalizzazione degli edifici storici esistenti e il mantenimento di altri quattro fabbricati non vincolati.

Milano, la nuova vita dell’ex Macello
Residenti e studenti animeranno la nuova zona (render, Wolf visualizing architecture)

Aria, questo il nome del progetto – secondo i progettisti – “sarà una trasformazione urbana capace di metabolizzare la storia e la morfologia del sito, scomponendo e ricomponendo le vecchie gallerie e gli hangar, i magazzini e le linee di produzione; una proposta che si confronta con un fatto urbano così stratificato e unico, da rendere pressoché impossibile la concezione di un edificio, di uno spazio aperto, di una infrastruttura, come un oggetto slegato dagli altri”.

Un progetto, tanti partner

Redo Sgr, fondo immobiliare che ha come missione lo sviluppo di iniziative ispirate ai valori etici e di sostenibilità ambientale e sociale, è il promotore principale dell’iniziativa. Con la società di benefit, partecipano all’investimento Deltaecopolis, Ccl, Istituto Europeo di Design, CA Ventures e E.On.

Il masterplan porta la firma di Snøhetta, Barreca & La Varra, Stantec, Cino Zucchi Architetti (per il campus Ied), Chapman Taylor e Mpartner.

Milano, ex macello: Il recupero a nuovi usi di uno degli edifici storici
Il recupero a nuovi usi di uno degli edifici storici (render, Wolf visualizing architecture)

Numerosi i soggetti che fanno parte dell’operazione: la Fondazione Housing Sociale, partner strategico per il place making e il community engagement, la Fondazione Politecnico di Milano, Marco Filippi, Deloitte, Planet Smart Cities, Mic Mobility-in-Chain, Pnat, GaiaGo, LifeGate, Cresme Ricerche, Lama development & cooperation, Fondazione don Gino Rigoldi, Amici di Edoardo, ènostra, Edoardo Tresoldi, The Fab Lab, Festival della Scienza, Eatour, Electreon, Mare Culturale Urbano e Giacimenti Urbani.

Area carbon negative

Il progetto vuol far diventare Aria la prima area carbon negative di Milano. Per questo è previsto il coinvolgimento della comunità attraverso un’infrastruttura digitale abilitante che consenta agli abitanti e ai commercianti di adottare comportamenti intelligenti. I futuri residenti potranno confrontare i propri consumi e conoscere il comportamento di ogni singolo utente rispetto alla quantità di energia e di acqua consumate e comparare le proprie prestazioni energetiche alla media del quartiere.

Milano ex Macello: L’interno ristrutturato dell’edificio storico
L’interno ristrutturato dell’edificio storico (render, Wolf visualizing architecture)

Grazie alla fornitura di energia termica e frigorifera all’intero distretto full electric e ad alta efficienza attraverso l’innovativa tecnologia Ectogri e al fotovoltaico delle comunità energetiche rinnovabili, Aria sottrarrà la CO2 equivalente dal bilancio di emissioni del resto della città. Aria intende raggiungere le certificazioni Gold e Cities & Communities di Leed.

Mix di funzioni

La parte residenziale si svilupperà prevalentemente a sud del comparto e ospiterà circa 1.200 nuclei familiari, con un mix di funzioni suddivise tra social housing, uno studentato per 600 posti letto e una piccola quota di edilizia libera (circa 7mila metri quadrati).

Milano ex Macello, Lo stato attuale di uno degli edifici storici
Lo stato attuale di uno degli edifici storici (credits, Redo)

Per quanto riguarda l’housing sociale, i dati parlano di circa 60mila metri quadrati, di cui 60% in locazione a canone convenzionato e 40 in vendita agevolata, con valori di locazione compresi tra 60 e 115 euro a metro quadrato, che equivalgono a un affitto mensile di 500 euro per un trilocale da 75 metri quadrati, e a valori di vendita pari a 2.250 euro al metro quadrato.

Milano, ex macello: Infografica riassuntiva degli obiettivi del masterplan
Infografica riassuntiva degli obiettivi del masterplan (credits, Redo)

Nel quartiere si insedieranno diversi servizi di prossimità: centro medico, portineria di quartiere, scuola per l’infanzia (realizzata in uno dei quattro edifici esistenti non vincolati, che verranno recuperati), ludoteca, spazi di coworking, uffici e attività commerciali; per rendere vivo il quartiere durante l’arco dell’intera giornata, i servizi aperti al pubblico verranno collocati ai piani terra.

Gli edifici sono previsti lungo il perimetro dell’area e verranno equipaggiati con tetti verdi, strutture in legno, utilizzo di cemento ecologico e impianti fotovoltaici.

La nuova sede dello IED

Nei due grandi padiglioni gemelli più a nord, troverà posto la nuova sede dello Ied. L’Istituto europeo del design (che opera nel campo della formazione e della ricerca nelle discipline del design, della moda, delle arti visive e della comunicazione) ha scelto di unificare le sue dieci sedi attualmente sparse in città, nel perimetro dell’ex Macello, incrementando i propri spazi; dai 20mila metri quadrati odierni ai futuri 30mila, con l’obiettivo di ampliare l’offerta formativa e renderla sempre più competitiva a livello internazionale.

Milano, ex Macello: L’ingresso alla nuova sede dello IED
L’ingresso alla nuova sede dello IED (render, Wolf visualizing architecture)

Oltre ai due padiglioni storici, il campus dello Ied comprenderà anche un edificio di nuova costruzione sul margine nord. Nel nuovo spazio confluiranno lo staff, gli studenti e i docenti: in totale circa cinquemila persone.

Milano, ex Macello: Gli spazi interni del nuovo campus IED
Gli spazi interni del nuovo campus IED (render, Wolf visualizing architecture)

Il Point of Disclosure Science & Art District

Nei pressi del padiglione centrale, la cosiddetta Galleria, nascerà il Pod, il Point of Disclosure, Science & Art district, un distretto dedicato alla divulgazione delle competenze Steam (Science, technology, engineering, art and mathematics), che ospiterà mostre, eventi e laboratori aperti alla città.

Al Fab-Lab del Pod, che verrà realizzato in due edifici limitrofi già esistenti, saranno organizzati corsi destinati alla cittadinanza per apprendere il funzionamento e l’uso delle nuove tecnologie digitali e dei software, per riparare piccoli elettrodomestici o educare al consumo responsabile.

Altri spazi saranno occupati dalle attività culturali di Mare culturale urbano e dalla Bottega delle arti e dei mestieri, orientata all’inserimento lavorativo dei ragazzi che hanno interrotto il corso di studi e che non hanno ancora un lavoro.

Lo spazio pubblico

Negli spazi degli ex recinti del Macello e dell’avicunicolo si svilupperanno circa 45mila metri quadrati di spazi pubblici, con un sistema di piazze, tra cui una a cavallo di via Lombroso a collegamento delle due aree, che delimiteranno il parco di circa 30mila metri quadrati e fungeranno da mediazione con la città.

Verranno piantati duemila nuovi alberi e troveranno spazio una serie di attività all’aperto: orti sociali, playground, aree attrezzate per lo sport, altre dedicate alla musica, al cinema e al teatro all’aperto.

Aria prevede di ospitare circa 15mila presenze giornaliere, tra nuovi residenti (tremila circa) e city user e 30mila posti di lavoro indotti.

La nuova viabilità urbana

Per quanto riguarda la viabilità, il masterplan propone la riqualificazione di viale Lombroso, che diventerà un boulevard alberato, e un collegamento tra le vie Vismara e Azzurri d’Italia.

Aria mira a diventare parte integrante del quartiere, andando a ricucire la rete ciclopedonale e favorendo l’accessibilità alla fermata del Passante ferroviario di Porta Vittoria e a quelle di trasporto pubblico lungo viale Molise.

L’area dell’ex Macello di viale Molise
L’area dell’ex Macello di viale Molise (credits, comune di Milano)

La proposta vincitrice prevede anche la messa in sicurezza della rete ciclabile lungo via Lombroso e l’estensione di quella esistente lungo l’asse nord-sud di viale Molise. Nel nuovo distretto verranno creati spazi per lo sharing urbano, punti di ricarica elettrica e un servizio di car sharing elettrico di quartiere on demand.

Gli usi temporanei

Per restituire da subito l’area alla città, la proposta di Snøhetta prevede una prima fase di usi temporanei: nella fase identificata come “meanwhile” e in attesa di quella realizzativa definitiva, è previsto l’utilizzo “tattico” di tutti gli spazi aperti e coperti, idonei a svolgere attività temporanee di carattere culturale e divulgativo.

Le trasformazioni urbanistiche della zona

La rigenerazione dell’ex Macello si inserisce nel quadrante sud-est della città, cuore di consistenti interventi di rigenerazione urbana.

Nell’ambito del progetto Porta Vittoria si sta realizzando il parco pubblico in continuità con il Parco Formentano.

Nello scalo di Porta Romana, in dialogo con la rigenerazione prevista su piazza Trento, nell’ambito della nuova sede di A2A, nascerà un nuovo quartiere sostenibile che nel 2026 ospiterà anche il Villaggio Olimpico.

Milano, Foto storica della cittadella dei mercati generali
Foto storica della cittadella dei mercati generali (credits, comune di Milano)

A Corvetto sono state recentemente riqualificate piazza San Luigi e piazza Ferrara e sono in corso i lavori di risistemazione definitiva in piazza Angilberto II; mentre attorno a via Sile, dove di recente hanno trovato casa diversi uffici del Comune, sono in programma interventi riqualificazione che riguardano le strade e lo spazio pubblico.

Più a sud, a Rogoredo, è stato recuperato il parco Cassinis, grazie allo straordinario lavoro di Italia Nostra, mentre a Santa Giulia è stata approvata la variante che consentirà di completare il quartiere e realizzare l’arena per le Olimpiadi del 2026.


Milano e C40

«La trasformazione dell’ex Macello è un progetto faro per il futuro urbano che vogliamo – afferma Hélène Chartier, Head of zero carbon development per C40 -. Reinventing Cities è stato un grande successo a Milano, così come a Oslo, Reykjavik, Parigi, Madrid, Chicago, San Francisco, Houston, Montreal, Singapore, Auckland e altre città ancora. Quando quattro anni fa abbiamo avviato Reinventing Cities, Milano è stata la prima città a salire a bordo e da allora è stata un grande partner di C40 per modellare e co-sviluppare l’iniziativa».

Redo Sgr

Redo è una società benefit che realizza e gestisce investimenti a impatto sociale, per creare valore condiviso con la promozione del social housing e della rigenerazione urbana. Di Redo fanno parte Fondazione Cariplo, Cassa depositi e prestiti, Investire Sgr e Intesa Sanpaolo. Il Fil 1, fondo immobiliare etico dedicato all’housing sociale, nasce nel 2006 per realizzare interventi abitativi nell’ambito dell’abitare sociale per contribuire a risolvere il problema abitativo di famiglie e persone della fascia intermedia di mercato. Nel 2019, Redo ha vinto il concorso internazionale C40 Reinventing Cities per l’area dello ex scalo ferroviario Greco-Breda, presentando L’Innesto, il primo distretto di Social Housing Zero Carbon in Italia. Grazie al progetto Green Between Tessiture Urbane si è aggiudicato la riqualificazione del parcheggio Atm alla stazione M2 di Crescenzago, nell’edizione 2021 del concorso C40 Reinventing Cities.



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