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Nella capitale islandese, due complessi edilizi a basse emissioni di carbonio sono i progetti premiati dal bando internazionale promosso da C40. Il primo, Living Landscape, prevede di realizzare il più grande edificio in legno del Paese, l’altro, The Fabric Info, sfrutterà le potenzialità della geotermia. Entrambi gli edifici saranno a zero emissioni di carbonio, tanto verde e materiali ecocompatibili. Le proposte progettuali di Jakob+MacFarlane Architects e Basalt Architects a cura di Pietro Mezzi Reiventing Cities a Reykjavik, progetto Living Landscape – credits Jakob+MacFarlane Architects Una volta realizzato sarà il più grande edificio in legno dell’Islanda. È Living Landscape, l’edificio a uso misto, a zero emissioni, che sorgerà ad Ártún, quartiere non lontano dal centro della capitale. È uno dei due progetti vincitori del bando internazionale Reiventing Cities promosso da C40 per Reykjavik. Dal punto di vista architettonico il complesso definirà un nuovo ecosistema con la creazione di un edificio che ripropone la forma dei moderni stadi di calcio, con tetti verdi ondulati e un’ampia corte interna interamente attrezzata con piante e aree verdi. Prospetto del progetto Living Landscape (credits Jakob+MacFarlane Architects) L’area ha un superficie di novemila metri quadrati ed è collocata nei pressi di una zona industriale dismessa, un grande parco e il fiume. Il nuovo insediamento, una volta realizzato, beneficerà della vicinanza alla futura stazione ferroviaria e rappresenterà un buon esempio di come un’area naturale può inserirsi in un progetto di sviluppo urbano. Secondo il masterplan di Reykjavik, al 2030 il recupero dei siti industriali dismessi, sia per usi residenziali sia misti, rappresenta la priorità del governo della capitale per i prossimi decenni. I progettisti (Jakob+MacFarlane Architects e T. Ark Architects) hanno pensato questo intervento come un prototipo, un esempio da seguire per lo sviluppo ecosostenibile dei centri urbani a livello nazionale e internazionale. Prospetto del progetto Living Landscape (credits Jakob+MacFarlane Architects) Living Landscape sarà un edificio a zero emissioni di carbonio e sfrutterà i principi progettuali delle PassivHaus. La riduzione dell’impronta di carbonio è stata considerata in ogni fase della vita del progetto: in cantiere, ad esempio, non verranno impiegate macchine alimentate a diesel, ma a trazione elettrica. La vegetazione, molto presente nella proposta progettuale, coprirà il 75% del totale della superficie del sito, mentre il 50% dei posti auto è destinata ai veicoli a trazione elettrica. Scheda Living Landscape Località Ártún, Malarhöfði, Reykjavík Progettazione architettonica Jakob+MacFarlane Architects e T.Ark Architects Esperti ambientali Efla Engineering Superficie dell’area 9.000 mq. Vista notturna del progetto The Fabric Info (credits Basalt Architects) Il secondo progetto premiato è The Fabric Info, che prevede di realizzare nel quartiere Lágmúli di Reykjavik un complesso edilizio dove residenza, uffici condivisi, spazi pubblici e commercio al dettaglio si fondono in un unico oggetto edilizio la cui costruzione sarà a basso impatto di carbonio. Il terreno su cui sorgerà ha una superficie di circa seimila metri quadrati e si trova in una delle zone centrali della capitale, con presenza di negozi, hotel, uffici e ben collegata al sistema di trasporto pubblico. La presenza del verde all’interno degli spazi di Fabric caratterizza l’architettura dell’intervento (progetto di Basalt Architects, quello paesaggistico di Landmotun) e intende rappresentare un esempio della futura architettura della capitale, in cui le persone e le imprese possono convivere all’interno di un complesso aperto e salubre. Vista del progetto The Fabric Info (credits Basalt Architects) Una volta realizzato, il consumo di energia del nuovo complesso sarà inferiore del 30% rispetto a un edificio costruito con tecniche tradizionali, grazie anche alla possibilità di utilizzare l’energia geotermica di cui il Paese è ricco. Il progetto prevede che tutti i sistemi di ventilazione siano dotati di recupero del calore residuo, mentre le emissioni di CO2 saranno ridotte al minimo grazie all’utilizzo di materiali da costruzione a basso contenuto di carbonio, come la lana di roccia islandese, i rivestimenti in legno e le strutture portanti in legno lamellare. Anche i rifiuti da smaltire in discarica saranno ridotti al minimo: solo il 5% verrà conferito a impianti autorizzati. Interno del progetto The Fabric Info (credits Basalt Architects) Il progetto si fa anche carico della conservazione della biodiversità attraverso la creazione di pareti e tetti verdi, serre e di un giardino d’inverno che avrà la funzione di riparo dai venti e verrà utilizzato per ospitare gli eventi pubblici. Scheda The Fabric Info Località Lágmúli, Reykjavik Committente Reykjavik Energy Progettazione architettonica Basalt Architects e Landmotun Consulenti ambientali Efla Consulting Engineers Superficie del lotto 5.700 mq. Vedi anche: Co-Inventing Doria, un ostello innovativo con funzioni pubbliche Vitae, innovazione e convivenza urbana Reinventing Cities a Madrid Teatro delle Terme: nuovo rapporto tra acqua, terra e vegetazione Reiventing Cities a Chicago L’Innesto, un progetto di housing sociale collaborativo e sostenibile Reiventing Cities a Oslo Reinventing Cities a Parigi Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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