Materiali locali e a km zero: costruire con risorse del territorio

Costruire con materiali locali e a chilometro zero è una strategia efficace per affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche del nostro tempo. Richiede una visione sistemica, ma anche competenze tecniche. Per gli operatori, è un’occasione concreta per contribuire alla decarbonizzazione del settore.

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Materiali locali e a km zero: costruire con risorse del territorio

La lotta ai cambiamenti climatici richiede necessariamente di effettuare riflessioni concrete e profonde sul ruolo assolto dall’edilizia contemporanea. Il settore delle costruzioni, infatti, è responsabile di un’elevata quantità di emissioni in atmosfera, di consumi energetici e dell’utilizzo di risorse naturali di diversa tipologia. Per questo motivo si è avviato un importante cambio di rotta, lavorando per la riduzione dell’impatto ambientale dell’intero comparto.

In questo contesto, l’uso di materiali locali e a km zero ha assunto una rilevanza sempre maggiore, divenendo un vero e proprio pilastro dell’architettura sostenibile. Se da un lato il concetto appare intuitivo – utilizzare ciò che il territorio offre – dall’altro richiede una profonda comprensione delle implicazioni tecniche, ambientali, economiche e culturali di questa scelta.

Cosa si intende con “materiale locale” in edilizia

Quando si parla di “materiale locale”, in generale, si fa riferimento a prodotti e risorse disponibili sul territorio. In realtà, però, il termine può avere differenti chiavi di lettura o meglio sfumature più o meno rilevanti a seconda degli obiettivi progettuali. Se con locale si fa riferimento a prodotti a chilometro zero, il criterio di riferimento è quello geografico: i materiali vengono estratti e trasformati all’interno di un raggio geografico contenuto rispetto all’area di utilizzo finale.

Cosa si intende con "materiale locale" in edilizia

In linea di massima, si ritiene tale un materiale che non richiede trasporti per le sue fasi di preparazione superiori ai 100 km. In alcuni casi ci possono porre obiettivi più ambiziosi e questa distanza può essere ridotta, ad esempio, a 50 km. Chiaramente si tratta di valutazioni e decisioni che dipendono molto sia dalla natura delle tecnologie che si è scelto di utilizzare, che dal territorio in cui ci si ritrova e dalle risorse che è in grado di offrire.

È opportuno specificare, però, che in alcuni casi il concetto di “locale” ha forte relazione anche con altri aspetti, quali la tradizione costruttiva e la cultura del luogo. Si fa riferimento, quindi, a materiali storicamente utilizzati in un determinato contesto costruttivo, legati a tradizioni tecniche consolidate. Ciò garantisce anche una maggior armonia tra edificio e paesaggio, con la massima coerenza con il contesto e la storia locale.

Perché costruire con materiali locali e a chilometro zero

Come anticipato, uno dei motivi per cui oggi si pone tanta attenzione all’utilizzo dei materiali locali risiede proprio nell’esigenza di individuare soluzioni sempre più sostenibili per l’edilizia. Questi prodotti, infatti, sono ecologici proprio per la loro filiera produttiva che, per le ridotte distanze di trasporto, risulta avere un impatto ambientale maggiormente limitato. La movimentazione dei mezzi sul territorio, infatti, è causa di impatti ambientali, tra cui il principale è connesso proprio alle emissioni in atmosfera, causa di inquinamento.

Perché costruire con materiali locali e a chilometro zero

Preferire i materiali a chilometro zero, quindi, permette di ridurre le emissioni imputabili ai trasporti utilizzati per la logistica, che in ottica di valutazione del ciclo di vita è spesso una delle fasi più gravose per i materiali per l’edilizia. Inoltre, molti materiali locali possono anche offrire interessanti alternative ad alcune tecnologie utilizzate per le costruzioni, individuando soluzioni che riducono il proprio impatto anche in fase di trasformazione e lavorazione. Ne sono degli esempi la terra cruda, la paglia o la canapa. Locale, quindi, fa spesso rima con naturale.

Non solo sostenibilità, ci sono anche i benefici economici

Oltre al tema della riduzione degli impatti ambientali, il ricorso a materiali locali e a chilometro zero offre anche alcuni interessanti vantaggi economici. Prima di tutto, va considerato il sostegno che ciò offre all’economia del territorio: la domanda di prodotti locali, infatti, stimola la filiera corta e promuove imprese artigiane e della zona. Una filiera corta è vantaggiosa anche per chi acquista i prodotti, in quanto la logistica ha impatti sui costi, oltre che sull’ambiente. Sebbene il prezzo unitario del materiale locale possa talvolta risultare superiore ad altre soluzioni, la riduzione dei costi di trasporto e gestione logistica può bilanciare o superare questa differenza.

Infine, accrescere la sostenibilità dell’edificio permette anche di innalzare il valore dell’immobile, con ulteriori interessanti benefici per i proprietari.

Alcuni esempi di materiali locali che si trovano sul territorio italiano

Proprio per la definizione di materiale locale è impossibile fare una lista che raccoglie questa tipologia di materiali, in quanto dipenderebbe strettamente dal territorio a cui si fa riferimento. In ogni caso è possibile fare alcuni esempi, diffusi in molte zone del Paese.

Alcuni esempi di materiali locali che si trovano sul territorio italiano

L’Italia vanta una lunga tradizione nella lavorazione della pietra, con varietà uniche per ogni territorio. Anche il legno – tra cui principalmente abete rosso, castagno, larice, faggio – è ampiamente disponibile, per quanto sia spesso sottoutilizzato rispetto a quello importato.

Utilizzata da secoli in molte regioni, la terra cruda è tornata all’attenzione grazie ai suoi vantaggi bioclimatici: regolazione dell’umidità interna, capacità termica, riciclabilità. Altri esempi sono la canapa, la paglia o anche il sughero.

FAQ Materiali locali e a chilometro zero 

Ci sono limiti o vincoli per l’utilizzo di materiali locali?

Non ci sono controindicazioni per l’utilizzo di materiali locali, anche se ci sono alcune criticità da considerare. Ad esempio, la disponibilità di risorse locali non è sempre adeguata alle necessità del caso, potrebbe esserci una quantità limitata o, anche, la mancanza di industrie e imprese nella zona in grado di lavorare e trasformare i materiali. Inoltre, molto spesso i costi di acquisto sono maggiori, ma come già detto questo aspetto andrebbe ponderano anche in relazione al risparmio dovuto a una logistica più “ridotta”.

I materiali locali sono conformi alle normative edilizie italiane?

I materiali locali, come tali, non hanno nulla di differente, se non la provenienza. Per essere conformi, quindi, non conta tanto la località di estrazione e lavorazione, quanto piuttosto il fatto che siano accompagnati da prove tecniche, test e certificazioni ufficiali.

Usare materiali a km zero riduce davvero le emissioni di CO₂?

Utilizzare i materiali a chilometro zero permette di ridurre le distanze da coprire con differenti mezzi di trasporti, riducendo le emissioni di CO2 ad essi connessi. Possono abbattere fino al 50% delle emissioni inglobate totali rispetto a materiali industriali.

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