Edilizia e cambiamento climatico: adattamento e resilienza del costruito

Il cambiamento climatico impatta anche sull’edilizia, con conseguenze dirette e indirette, che vanno da nuovi modi di progettare e costruire, fino alla necessità di prevenire danni agli immobili in caso di eventi climatici severi. In Italia, eventi estremi come alluvioni e ondate di calore stanno mettendo a dura prova il patrimonio costruito. Diventa quindi essenziale per progettisti, imprese e tecnici puntare su adattamento e resilienza.

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Edilizia e cambiamento climatico: adattamento e resilienza del costruito

Il cambiamento climatico ha un impatto significativo anche sul patrimonio edilizio e sulle logiche di progettazione, che diventano una strategia e uno strumento per la lotta al fenomeno. Se ne parla in tutti i settori produttivi e la ricerca di un livello di sostenibilità sempre maggiore deriva proprio dall’esigenza di riuscire in un importante cambio di rotta. Per combattere i cambiamenti climatici, infatti, è fondamentale ridurre l’impatto ambientale fin da subito, con maggior efficienza energetica, riduzione dell’inquinamento e assicurazione di eco-compatibilità. In campo edile, ciò si traduce in edifici sempre più sostenibili, ma anche resilienti e in grado di adattarsi ai mutamenti climatici in corso.

Progettare, costruire e manutenere edifici e infrastrutture, infatti, richiede ora particolare attenzione agli aspetti ambientali, che diventano veri e propri input ai processi.

Come il cambiamento climatico impatta sul patrimonio edilizio

Mentre da un lato si sviluppa il filone connesso alla progettazione sostenibile, che si pone proprio lo scopo di progettare edifici a impatto ambientale contenuto, dall’altro si parla di resilienza e adattabilità.

A causa dei cambiamenti climatici, infatti, si vivono in tutto il pianeta fenomeni climatici che escono dalle logiche a cui si è abituati, allontanandosi da medie e previsioni basate sui dati storici.

Come il cambiamento climatico impatta sul patrimonio edilizio

Inoltre, gli edifici sono spesso stati costruiti in momenti storici in cui il clima era nettamente differente, trovandosi ora inadeguati alle nuove condizioni. In Italia, ad esempio, gli eventi estremi sono sempre più frequenti, con alluvioni, ondate di calore, siccità, tempeste che mettono a dura prova intere città. Ciò comporta danneggiamenti anche ingenti gli edifici e alle infrastrutture, con conseguenze importanti per gli abitanti, sia da un punto di vista economico, che di comfort e benessere. Aumentano i costi delle assicurazioni ed è sempre più complesso gestire in tempi rapidi le manutenzioni straordinarie.

Normativa più stringente e obiettivi ambiziosi

Se si parla di edilizia e cambiamenti climatici, è sicuramente opportuno partire dal tema normativo, che nel corso degli ultimi anni ha visto diversi aggiornamenti, che hanno posto obiettivi sempre più ambiziosi.

A partire dalla più recente Direttiva “Case Green”, infatti, è chiaro che l’intenzione sia proprio quella di imporre un livello prestazionale degli edifici molto elevato, così da ridurne il più possibile l’impatto sull’ambiente. Con quest’ultimo aggiornamento della direttiva EPBD, infatti, si specifica la necessità di definire un piano di ristrutturazione nazionale, che impegna gli Stati membri a riqualificare gli edifici più energivori.

Normativa più stringente e obiettivi ambiziosi per un'edilizia più sostenibile

I target e le scadenze sono davvero sfidanti, dal 2030 tutti i nuovi edifici devono essere NZEB e il consumo di energia primaria del parco immobiliare residenziale dovrà diminuire del 16% entro il 2030 e del 20% entro il 2035.

In parallelo, anche per dimostrare i risultati ottenuti, si sono evoluti anche i modelli per le certificazioni energetiche e gli standard per valutare le performance degli edifici. Sono sempre più diffusi, infatti, programmi di certificazioni come il Protocollo LEED, che contribuiscono anche ad aumentare la sensibilità delle persone e a indirizzare il mercato nella direzione richiesta dalla normativa.

Riduzione delle emissioni di CO2

Come emerge dall’analisi del quadro normativo attuale e dai target fissati, per combattere i cambiamenti climatici una delle priorità è quella di abbattere le emissioni in atmosfera.

Per il settore edile ciò significa agire principalmente sulla quantità di energia consumata dall’edificio per il proprio funzionamento.

Nuove costruzioni e riduzione emissioni CO2

La sempre maggior efficienza energetica che si richiede è quindi uno dei principali impatti sull’edilizia dei cambiamenti climatici, per quanto indiretto e frutto della necessità di correggere quanto si è fatto finora. Ciò ha portato a una vera e propria rivoluzione nel modo di costruire, definendo nuovi standard costruttivi. In pochi decenni, l’isolamento termico è diventato protagonista del settore, così come lo sono gli impianti efficienti e l’energia rinnovabile.

La progettazione stessa parte facendo propri i concetti di sostenibilità ed efficienza energetica, studiando forme, volumi e orientamento in modo da ridurre al minimo il fabbisogno dell’edificio. La tecnologia, di pari passo, si è molto evoluta: le vecchie caldaie a gas sono ormai state eliminate e per la climatizzazione si privilegiano soluzioni quali pompe di calore e sistemi ibridi, abbinati al fotovoltaico e al solare termico. Anche le caldaie a condensazione attuali non saranno più prodotte dal 2040, proprio perché alimentate a gas, con l’intenzione di incentivare il consumo di energia rinnovabile.

Adattamento climatico: strategie progettuali per edifici resilienti

Sulla base di quanto detto in precedenza, le strategie progettuali utili da mettere in campo possono essere suddivise in due importanti filoni. Il primo è relativo alla sostenibilità degli edifici, che devono ridurre i propri consumi energetici e l’impatto ambientale. Si parla, allora, di progettazione bioclimatica, di edifici a energia ed emissioni zero (NZEB), di materiali naturali e riciclabili, di ciclo di vita e di sistemi passivi per la climatizzazione interna e per la ventilazione. Gli impianti devono essere innovativi ed efficienti, integrando quanto più possibile il consumo di energia rinnovabile.

Adattamento climatico: strategie progettuali per edifici resilienti

Si affianca, poi, un secondo e fondamentale tema: quello della resistenza agli effetti dei cambiamenti climatici che, già oggi, viviamo. Gli edifici devono essere resilienti, quindi capaci di adattarsi a nuovi modelli climatici, resistendo anche agli eventi più estremi, senza incorrere in danni irrimediabili o economicamente insostenibili. Proprio come è avvenuto, ad esempio, con la progettazione antisismica, anche in questo caso è necessario fare attente valutazioni in merito alle possibili condizioni emergenziali che si potrebbero verificare.

I materiali devono essere selezionati attentamente, anche in base alla loro capacità di resistere ad acqua, precipitazioni intense, ma anche a caldo e umidità intensi, grazie alla traspirabilità. Le nevicate intense hanno effetto sulla progettazione strutturale e sulla statica degli edifici e oggi si verificano anche in zone geografiche un tempo estranee al fenomeno. Anche la forza dell’acqua, in caso di alluvioni, può essere intensa.

Le ondate di calore sono rischiose soprattutto in città, dove diviene fondamentale combattere l’effetto isola di calore, favorendo soluzioni quali le coperture e le facciate verdi. Anche la gestione dei sistemi di drenaggio e raccolta delle acque meteoriche deve essere interamente ripensato e adeguato ai fenomeni intensi a cui si assiste oggi. Superfici drenanti, vasche di raccolta, spazi verdi, sono solo alcuni degli esempi di soluzioni utili da mettere in campo.

Riqualificazione del costruito esistente: sfide e opportunità

Mentre i nuovi edifici possono essere costruiti mettendo in campo diverse soluzioni e strategie, il tema degli edifici esistenti si presenta leggermente più complesso, proprio perché ci si confronta con più di un vincolo. Per quanto riguarda l’efficienza energetica e la sostenibilità, si possono attuare diversi interventi di riqualificazione che si pongono proprio questo obiettivo. Sostituzione degli impianti di climatizzazione, isolamento termico dell’involucro, sostituzione dei serramenti, sono solo alcune delle principali opere che vengono abitualmente messe in campo.

Riqualificazione del costruito esistente: sfide e opportunità

Per quanto riguarda la resilienza può essere più complesso, ma nulla impedisce di valutare attentamente interventi quali il ripensamento delle coperture, dei sistemi di drenaggio e dei rivestimenti. Si possono realizzare facciate e tetti verdi, ma anche introdurre vasche per la raccolta e il riutilizzo dell’acqua piovana. Più complesso – o meglio, oneroso – intervenire sulla struttura dell’edificio. Sono i progettisti e i tecnici coinvolti, però, a dover trovare le migliori soluzioni da implementare, proprio in considerazione delle specificità dell’edificio.

Il ruolo di progettisti, imprese e tecnici dell’edilizia

L’evoluzione del contesto climatico impone anche un cambiamento culturale e professionale. Progettisti, imprese e tecnici devono aggiornare le proprie competenze, adottare un approccio multidisciplinare e lavorare in sinergia.

La resilienza non si costruisce solo con materiali o tecnologie, ma attraverso processi decisionali informati, condivisi e orientati al lungo periodo. I progettisti devono integrare nel loro lavoro analisi climatiche, studi di fattibilità ambientale e simulazioni dinamiche degli edifici.

Riqualificazione del costruito esistente: il ruolo dei progettisti

Le imprese edili devono acquisire competenze sui nuovi materiali, sulle tecniche di retrofit sostenibile e sulla gestione cantiere in ottica ambientale. In aggiunta, servirebbe anche un’azione condivisa delle amministrazioni locali, valutando nuovi strumenti utili a definire dei requisiti minimi di resilienza e ad incentivare una progettazione sostenibile.

FAQ Edilizia e cambiamento climatico: adattamento e resilienza del costruito

Quanto inquina l’edilizia e che impatto ha sui cambiamenti climatici?

L’impatto ambientale del settore edile è significativo, soprattutto a causa di una grande fetta di edifici costruiti prima delle normative in materia di efficienza energetica. Il funzionamento dei sistemi di riscaldamento provoca emissioni (il settore è responsabile di più del 30% delle emissioni globali) e consumi energetici elevati. I materiali non sono sempre recuperabili e le prestazioni degli edifici non sono soddisfacenti.

Che ripercussioni ha il cambiamento climatico sull’ambiente?

Il cambiamento climatico ha diverse ripercussioni sull’ambiente, in quanto causa cambiamenti che incidono sul territorio, sulla fauna e sulla flora. Il clima che cambia è fonte di fenomeni atmosferici imprevisti, innalzamenti o abbassamenti delle temperature, che impattano sulla natura e sull’ambiente in modo molto significativo.

Cosa si intende per edificio resiliente?

Un edificio può essere definito resiliente se è stato progettato in modo da adattarsi e resistere ai fenomeni che si succedono nel tempo e che sono fonte di usura e danneggiamenti di varia natura. Nel caso specifico dei cambiamenti climatici si parla principalmente di eventi meteorici, che incidono sulla resistenza di materiali e componenti edilizi.

Quali sono le criticità in edilizia dovute ai cambiamenti climatici?

E’ importante sottolineare che i cambiamenti climatici, proprio per gli effetti che hanno sugli eventi atmosferici, oggi pongono alcune questioni da affrontare, soprattutto in relazione alla resilienza di città ed edifici.

Gli eventi meteorologici sono sempre più estremi e improvvisi, così che inondazioni, uragani, tempeste, siccità e onde di calore mettono a dura prova il costruito, la sicurezza delle persone e delle città. Calore e freddo hanno impatto sui materiali edilizi, tempeste e inondazioni sulla sicurezza delle strutture e dei componenti dell’edificio. È necessario intervenire con soluzioni nuove, durature e affidabili, introducendo anche apposite misure di mitigazione. Questo richiede attenzione nella progettazione, ma anche un’attenta pianificazione. Diventano fondamentali aspetti quali la manutenzione e la costruzione di infrastrutture specificatamente pensate per resistere in caso di eventi calamitosi.


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