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L’ENEA ha presentato in Confindustria il Rapporto Fonti Rinnovabili 2010 per fornire agli imprenditori un’ampia e approfondita analisi del settore delle rinnovabili in Italia, che comprende previsioni di scenario a livello nazionale e internazionale ed una panoramica delle tecnologie più promettenti. Scopo della presentazione è di coinvolgere gli imprenditori interessati al settore delle rinnovabili con l’obiettivo di contribuire alla costituzione di una vera e propria filiera industriale delle energie rinnovabili in Italia. L’Ing. Giovanni Lelli, Commissario ENEA, ha evidenziato: “Il Rapporto sulle Rinnovabili testimonia l’impegno dell’ENEA in supporto al sistema Paese per sostenere le scelte di investimento degli operatori industriali in termini di tecnologie energetiche e per favorire il trasferimento dell’innovazione tecnologica nelle loro realtà produttive. A questo proposito, ENEA e Confindustria hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa che promuove un rapporto più stretto tra il sistema della ricerca e il sistema industriale, con l’obiettivo di accelerare l’introduzione di innovazione nei settori industriali delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e delle tecnologie low-carbon, come opportunità per favorire l’internazionalizzazione e la competitività delle imprese italiane in linea con le istanze di sviluppo economico sostenibile del sistema energetico.” Il Prof. Giampaolo Galli, Direttore Generale di Confindustria, ha commentato: “Per consentire il massimo rendimento delle energie rinnovabili nel minor tempo possibile è essenziale investire nell’attività di ricerca e sviluppo tecnologico, serve dunque un’azione sinergica tra il mondo scientifico e quello industriale per sviluppare nuove tecnologie in grado di rispondere alle esigenze della domanda nazionale proveniente dagli sviluppatori degli impianti e di reggere la sfida concorrenziale con i produttori internazionali, legando così lo sviluppo delle fonti rinnovabili con la crescita industriale ed occupazionale del settore. E’ in quest’ottica che Confindustria ed ENEA hanno recentemente sottoscritto un importante protocollo d’intesa volto a consolidare una già avviata collaborazione strategica finalizzata da un lato a sviluppare la ricerca industriale e dall’altro a elaborare e condividere scenari previsioni e d’impatto sul sistema paese della normativa nazionale e comunitaria in materia energetica”. Crisi economica, aumento dei costi e delle incertezze legate all’approvvigionamento energetico, crescita delle emissioni e rischio cambiamenti climatici sono le sfide urgenti che il settore energetico deve affrontare: le fonti rinnovabili, assieme ad un uso più razionale dell’energia, sono la chiave per superare questi ostacoli e andare verso uno sviluppo economico di tipo sostenibile. Nell’ultimo decennio si è assistito ad una crescita straordinaria a livello internazionale dell’offerta di energia da rinnovabili che, secondo i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, è arrivata a coprire nel 2007 il 12,4% dell’offerta totale di energia primaria e il 17,9% di elettricità. In particolare l’energia da fonte solare ed eolica, è cresciuta rispettivamente, dal 1990 al 2007, a tassi medi annui del 9,8% e del 25%, di gran lunga superiori al tasso di crescita dell’offerta mondiale di energia primaria (1,9%). Anche nell’Unione Europea il progresso delle rinnovabili si sta consolidando. Secondo Eurostat, la capacità installata per la produzione elettrica è salita del 54% dal 1997 al 2007 e l’elettricità da rinnovabili è arrivata a coprire nel 2008 una quota pari al 16,4% del totale (EurObserv’ER 2010). E’ indicativo di questo successo il fatto che, tra il 2008 e il 2009, in UE la nuova capacità installata in impianti alimentati a fonti rinnovabili abbia costituto il 61% del totale della nuova capacità istallata, contro una quota che nel 1995 era del 14%. Nel nostro paese, grazie anche all’elevata remunerazione del sistema incentivante, alcune fonti hanno raggiunto sviluppi molto incoraggianti. Nel settore fotovoltaico la nuova capacità installata nel solo 2009 (574 MWp) è stata largamente superiore a quella cumulata complessivamente fino all’anno precedente (458 MWp), facendo superare la soglia di 1 GWp. Quanto all’eolico, l’Italia risulta il terzo paese in Europa nel 2009, sia per nuova potenza installata (1.113 MW) che per potenza cumulata (4.850 MW). La corsa alle rinnovabili è cominciata anche per l’Italia, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Sussiste infatti ancora un notevole ritardo in altri settori delle rinnovabili, in particolare nei settori del solare termico e della biomassa, in cui il nostro Paese è ancora ben lontano dallo sfruttare il potenziale disponibile. Un caso eclatante è costituito dal solare termico, in cui l’Italia è posizionata al quattordicesimo posto tra i paesi UE, con una potenza installata di 23,4 kWth ogni 1.000 abitanti rispetto ai 362 kWth dell’Austria. Come prospettato negli scenari dell’ENEA, il raggiungimento degli obiettivi assunti in ambito comunitario (17% di energia da rinnovabili sul totale dei consumi finali) implica una forte diffusione delle tecnologie esistenti e l’introduzione accelerata di quelle ancora in fase di sviluppo. Uno scenario di accelerazione verso uno sviluppo delle tecnologie low-carbon segnerà un cambiamento di rotta in direzione di uno sviluppo più sostenibile del nostro sistema energetico e potrà costituire una opportunità per una più rapida uscita dalla crisi economica in corso. Nello scenario ENEA di “accelerazione tecnologica” il ricorso all’efficienza energetica e alle rinnovabili consentirà nel lungo periodo (2040) di dimezzare le emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 2005 e, già nel medio periodo (2020), quasi un quarto dell’abbattimento totale sarà possibile grazie alle rinnovabili, principalmente biocombustibili e rinnovabili elettriche. La forte spinta alla produzione di energia da fonti rinnovabili ha dato luogo a livello internazionale ad uno straordinario aumento del tasso di crescita degli scambi di prodotti manifatturieri relativi a queste tecnologie, in particolare nei settori eolico e solare. A partire dal 2002 buona parte dei paesi europei ha risposto iniziando un proprio percorso di “rinnovamento tecnologico” basato su adeguate politiche industriali per stimolare gli investimenti in nuova capacità produttiva nazionale di tecnologie per le rinnovabili. L’Italia, seppure in linea con l’Europa nel ricorso alle tecnologie per le rinnovabili, presenta ancora un forte ritardo nell’adeguamento della propria capacità produttiva, che ha generato negli ultimi anni un aumento delle importazioni di quasi il 50% rispetto al 12% dell’UE. Si assiste quindi ad una fase di dipendenza energetica per il cui superamento sarà fondamentale sviluppare le capacità e le competenze presenti nel tessuto industriale italiano, orientandole verso investimenti innovativi in grado di recuperare una leadership tecnologica e migliorare il nostro posizionamento strategico in segmenti di mercato emergenti, a diversi livelli di maturità tecnologica. Alle potenzialità connesse alle molte tecnologie promettenti per il nostro paese (dalle rinnovabili termiche, solare e biomasse in primis, al fotovoltaico e ai biocarburanti di nuova generazione, al solare a concentrazione) vanno poi associate le opportunità di investimento nel settore delle infrastrutture di trasporto e distribuzione dell’energia, dal cui sviluppo dipende un’ampia diffusione delle rinnovabili, e che necessita di investimenti per lo sviluppo di sistemi per la gestione “intelligente” dei flussi d’energia (Smart Grid). In un’ottica complessiva di forte innovazione tecnologica, l’Agenzia ENEA è impegnata – a fianco del decisore pubblico e degli operatori industriali – a sostenere, con le competenze e le esperienze sviluppate nei suoi laboratori scientifici, quelle scelte di investimento che sono alla base di un sistema energetico ambientalmente ed economicamente più sostenibile. Rapporto Fonti Rinnovabili 2010 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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