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A cura di: Fabiana Valentini Indice degli argomenti Toggle Il dramma della deforestazioneLe misure per frenare e invertire la rottaLe foreste in Italia e le sfide per la loro conservazionePEFC 2024: in Italia aumentano del +5.9% le foreste gestite in maniera sostenibileFAO: un nuovo strumento di monitoraggio delle foreste La complessità della natura è un delicato equilibrio di interazioni che sostentano la vita sulla Terra. Questa armonia è ora sotto minaccia a causa della deforestazione, dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento. Le foreste, elementi fondamentali di questo equilibrio, si trovano attualmente in uno stato di precarietà senza precedenti. Dal 1990 a oggi, abbiamo assistito a una diminuzione della superficie forestale mondiale di 178 milioni di ettari, registrando un preoccupante calo del 4,2%. Questi dati, forniti da FAO e UNEP nel 2020, ci mettono di fronte a una realtà in cui una delle nostre più preziose risorse sta diminuendo ad un ritmo allarmante. Le cause di questa diminuzione sono molteplici e complesse. Incendi, uragani, siccità e altri eventi climatici estremi stanno diventando sempre più frequenti e intensi, minacciando direttamente l’integrità degli ecosistemi forestali. A questo drammatico elenco vanno aggiunti ulteriori fattori quali la diffusione di patogeni e parassiti, che, insieme alla presenza di specie aliene invasive, mettono ulteriormente a rischio la salute delle foreste. L’ecosistema verde sta man mano riducendo la sua superficie e così, da 4,1 miliardi di ettari di estensione, le risorse naturali stanno diminuendo la loro estensione. La Giornata Internazionale delle Foreste, celebrata ogni 21 marzo, è un momento chiave per riflettere sull’importanza vitale delle foreste per il pianeta. Istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2012, questa giornata mira ad evidenziare il ruolo cruciale che le foreste svolgono nella nostra vita. I benefici delle foreste: purificano l’aria, catturano l’anidride carbonica (CO2), forniscono cibo e medicinali, oltre a tanti altri servizi ecosistemici. Da quando la Giornata delle foreste è stata istituita il 21 marzo del 2012, l’Onu incoraggia i Paesi a intraprendere sforzi locali, nazionali e internazionali per organizzare attività che sensibilizzino sulle foreste e sull’importanza degli alberi. Per esempio da uno studio condotto su 43mila famiglie in 27 Paesi africani emerge che la ‘diversità alimentare’ dei bambini esposti alle foreste è almeno del 25% superiore a quella dei bambini che non lo sono. Il numero totale di specie vegetali utilizzate per scopi medicinali potrebbe arrivare fino a 50mila. E, ancora è stato dimostrato che una visita in un ambiente forestale abbassa la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, riducendo i livelli di cortisolo. Il tema della Giornata Internazionale delle Foreste del 2024 è “Forests and Innovation“, vuole porre l’accento sull’importanza di coniugare conservazione forestale e progresso tecnologico. È essenziale trovare modi innovativi per proteggere e gestire le foreste in modo sostenibile, utilizzando le nuove tecnologie per monitorare e preservare questi preziosi ecosistemi. Il dramma della deforestazione Il mondo perde circa 10 milioni di ettari di foresta ogni anno a causa della deforestazione, praticamente è come se scomparisse una superficie grande quanto l’Islanda. Questo si traduce in perdite di servizi ecosistemici, cioè mancanza dei benefici che le foreste forniscono alle attività umane, dal cibo alla farmaceutica. Sulla Terra le foreste giocano un ruolo fondamentale nel sistema climatico, sono un serbatoio di carbonio e regolano la temperatura del Pianeta. Nell’ultimo decennio, gli ecosistemi terrestri hanno assorbito circa il 30% delle emissioni di carbonio prodotte dalle attività umane riconducibili alla combustione dei combustibili fossili. Da un lato c’è la crescente pressione della deforestazione, dell’urbanizzazione, dello sviluppo industriale, dell’espansione agricola; dall’altro i cambiamenti climatici attraverso la siccità, la desertificazione e altri eventi meteo estremi aumentano il processo di surriscaldamento del Pianeta. Fino al 40% della superficie terrestre è stata deteriorata, inclusi il 30% dei terreni coltivati e il 10% dei pascoli. Negli ultimi 50 anni, l’area delle zone aride in situazione di siccità è aumentata in media di oltre l’1% all’anno, colpendo soprattutto i Paesi dell’Africa e dell’Asia. Continuando a questo ritmo entro il 2050 un’area grande quanto il Sud America si sarà deteriorata. Fino a 250 milioni di persone potrebbero essere sfollate entro il 2050 a causa della desertificazione e degli effetti dei cambiamenti climatici. L’impatto sulla sicurezza alimentare, sulla disponibilità di acqua e sulla salute degli ecosistemi ha ricadute direttamente su almeno metà della popolazione mondiale. La perdita di servizi ambientali è del valore di circa 40 trilioni di dollari ogni anno, pari a quasi la metà del Pil mondiale (a 93 trilioni di dollari nel 2021). Perdere le foreste e gli alberi ha anche effetti opposti se questo avviene per esempio per colpa degli incendi: il carbonio che hanno immagazzinato viene rilasciato, e secondo un rapporto dell’Onu la sola deforestazione rappresenta circa il 10% di tutte le emissioni di gas serra causate dall’uomo. Se non si mettono in campo azioni adeguate per ripristinare e proteggere il territorio – viene spiegato – entro il 2050 verrebbero emesse quasi 70 gigatonnellate di carbonio in più a causa del cambiamento dell’uso del suolo e del degrado del suolo, pari a circa il 17% delle emissioni annuali attuali di gas serra. Le misure per frenare e invertire la rotta Tra queste il ripristino, che comprende l’agroforestazione, la gestione dei pascoli e la rigenerazione naturale assistita, nonché la protezione di aree importanti per la biodiversità e l’approvvigionamento di risorse naturali come l’acqua. Le pratiche di gestione sostenibile del territorio , come l’uso di sistemi di irrigazione più efficienti e la rotazione delle colture, possono proteggere gli ecosistemi e le comunità che dipendono da essi, nonché aiutare a regolare i modelli meteorologici locali, migliorare la qualità dell’acqua del suolo e proteggere la biodiversità. I benefici socioeconomici del ripristino del territorio, compreso il suo impatto sulla riduzione delle emissioni e sulla prevenzione della perdita di biodiversità, potrebbero essere significativi, fino a 140 trilioni di dollari all’anno (ovvero il 50% in più del Pil mondiale nel 2021). Se nei prossimi 10 anni utilizzassimo solo 1,6 trilioni di dollari dei 700 miliardi di dollari l’anno a sostegno delle industrie dei combustibili fossili e dell’agricoltura, i Paesi potrebbero ripristinare circa 1 miliardo di ettari di terra degradata, che equivale a un’area delle dimensioni degli Stati Uniti o Cina, compresi 250 milioni di ettari di terreni agricoli. Le foreste in Italia e le sfide per la loro conservazione L’Italia, con il suo paesaggio variegato e ricco di biodiversità, vanta una notevole estensione di foreste che costituiscono un patrimonio naturale di inestimabile valore. Secondo ISPRA dal secondo dopoguerra a oggi, le foreste italiane sono costantemente aumentate, passando da 5,6 a 11,1 milioni di ettari. Una crescita importante avvenuta a spese delle superfici agricole e dei terreni naturali: ISPRA stima che nel periodo che va dal 1985 al 2015 le foreste nazionali abbiano registrato un aumento del 28%, passando da 8,7 a 11,1 milioni di ettari, secondo l’Inventario Nazionale delle Foreste e del Carbonio del 2020. Il risultato di questa crescita è che attualmente il 37% del territorio italiano è coperto da boschi, un valore superiore a quello di paesi tradizionalmente forestali come la Germania e la Svizzera. Nonostante questo aumento complessivo, alcune tipologie forestali in Italia stanno subendo una significativa riduzione e richiedono particolare attenzione e tutela. Boschi ripari, igrofili e le preziose formazioni forestali di pianura stanno diventando sempre più rare e compromesse dall’espansione urbana. Inoltre, le attività forestali non sostenibili e gli incendi rappresentano ulteriori minacce per la salute degli habitat e delle specie forestali. Il Parlamento Europeo ha recentemente approvato la legge sul ripristino della natura, nota come Nature Restoration Law, che segna un importante passo avanti nella protezione e nel ripristino della natura sul suolo europeo. La legge stabilisce obiettivi ambiziosi e giuridicamente vincolanti per il ripristino della natura in diversi ecosistemi, compresi quelli forestali. I paesi dell’UE dovranno garantire che il 30% di ogni ecosistema presente nella legge sia oggetto di misure di ripristino entro il 2030, con obiettivi ancora più ambiziosi per il futuro. PEFC 2024: in Italia aumentano del +5.9% le foreste gestite in maniera sostenibile Con l’avvicinarsi della Giornata Internazionale delle Foreste l’attenzione si concentra sui progressi compiuti nell’ambito della gestione forestale sostenibile. I dati più recenti dal Rapporto Annuale del PEFC Italia offrono una prospettiva incoraggiante: nel 2023, gli ettari di foreste gestite in modo sostenibile hanno registrato un notevole aumento, toccando quota 980.611,54. Si tratta di un incremento del +5,9% rispetto all’anno precedente, il che sottolinea un impegno sempre maggiore nel garantire la salute e la vitalità delle nostre risorse forestali. ph PEFC Italia Un altro aspetto positivo è rappresentato dalla crescente adozione delle certificazioni per servizi ecosistemici, che ha registrato un impressionante aumento del +47% nell’ultimo anno. Questo dato sottolinea il riconoscimento sempre maggiore del valore intrinseco delle foreste non solo come risorsa legata alla produzione di legname, ma anche come ecosistema cruciale per la salute del pianeta e per la fornitura di una vasta gamma di servizi e benefici. Sono 115 le nuove aziende che hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia (CoC) PEFC, ovvero un +8,6% rispetto al 2022. Dal punto di vista geografico, emerge che il Trentino Alto-Adige si conferma come capofila per la superficie forestale certificata più estesa, con 578.963,8 ettari. Al secondo posto troviamo il Friuli Venezia Giulia, con 96.035,94 ettari, di cui la maggior parte gestiti da UNCEM FVG, mentre al terzo posto si colloca il Piemonte, con 82.157,10 ettari certificati. È interessante notare che il Piemonte ha guadagnato questa posizione grazie a tre nuove certificazioni, tra cui spicca quella ottenuta dal Gruppo PEFC ENEGIVOS nel corso del 2023. Come spiega Marco Bussone, Presidente PEFC Italia: “Abbiamo raggiunto quasi un milione di ettari certificati dal PEFC in Italia: la diffusione della certificazione forestale è uno strumento decisivo per il contrasto al cambiamento climatico. Un milione di ettari di foreste certificati fanno bene al Paese. Le aziende stanno imparando ad essere sempre più sostenibili, creando delle filiere virtuose intorno alle loro attività e l’incremento dei servizi ecosistemici sta promuovendo un cambio prospettico che ci riguarda tutti, dal produttore al consumatore”. FAO: un nuovo strumento di monitoraggio delle foreste La Giornata Internazionale delle Foreste ci offre l’opportunità di rinnovare il nostro impegno per proteggere e preservare queste meravigliose risorse naturali per le generazioni future. In questo contesto, la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) annuncia con entusiasmo il lancio di un nuovo strumento di monitoraggio delle foreste in collaborazione con Google. Il tema di quest’anno per la Giornata Internazionale delle Foreste mette in luce come l’uso di soluzioni innovative stia consentendo di proteggere, gestire e utilizzare in modo sostenibile le foreste. Il lancio del nuovo strumento di monitoraggio delle foreste con Google è un passo significativo verso questo obiettivo. L’app mobile “Ground“, sviluppata come parte di questa partnership, permetterà alle comunità remote di tracciare i propri alberi, promuovendo un coinvolgimento più attivo nella protezione delle foreste. Questo nuovo strumento di monitoraggio delle foreste è solo uno degli esempi di come la collaborazione tra istituzioni come la FAO e aziende leader nel campo della tecnologia come Google possa portare a soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali globali. Articolo aggiornato – Prima pubblicazione marzo 2023 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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