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Indice degli argomenti: Come nasce l’inquinamento domestico: gli inquinanti aria chimici e fisici Gli inquinanti biologici che riducono la qualità dell’aria in casa Come conoscere il livello della qualità dell’aria interna e come migliorarlo La differenza tra purificazione e sanificazione dell’aria Inquinamento indoor: come ridurlo con le piante Consigli pratici per combattere l’inquinamento indoor Cosa s’intende nello specifico con il termine inquinamento indoor? Il Ministero della Salute ha fornito una spiegazione esaustiva di questo fenomeno: “la modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica interna, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria stessa e tali da costituire un pericolo ovvero un pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell’uomo.” Si tratta di un tema di altissima attualità, non solo per l’importanza che riveste la qualità dell’aria per il livello di comfort e di benessere delle persone, ma anche per l’emergenza sanitaria che ormai stiamo vivendo da diversi mesi. Infatti, quando si parla di inquinamento dell’aria e di rischi per la salute, molto spesso l’attenzione cade erroneamente solo sui pericoli che corriamo all’aperto, soprattutto in città molto trafficate o nei pressi delle zone più industrializzate. In realtà, le persone passano la maggior parte del loro tempo in ambienti chiusi e sono di conseguenza esposte all’inquinamento domestico. L’inquinamento indoor può provocare malattie a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, favorire asma, allergie, contagi e malessere, una combinazione di sintomi spesso chiamata “sindrome da edificio malato” (Sick Building Syndrome). L’impatto sulla salute delle sostanze inquinanti in un ambiente confinato, dipende dalla durata prolungata e costante dell’esposizione. Inoltre, negli edifici pubblici o molto affollati, come le scuole, è ancora più importante prevenire questo fenomeno. Come nasce l’inquinamento domestico: gli inquinanti aria chimici e fisici Esistono diverse fonti di inquinamento domestico, ciascuna delle quali si distingue per pericolosità e tipologia. Gli inquinanti che compromettono la qualità dell’aria interna possono avere natura chimica, fisica o biologica. Gli inquinanti chimici più diffusi e pericolosi sono il monossido di carbonio, il fumo di tabacco, ossidi di zolfo e azoto, ozono (emesso ad esempio dalle fotocopiatrici), i composti organici volatili, la formaldeide, gli antiparassitari. Attenzione, quindi, ai materiali da costruzione, alle vernici, agli arredi, alle stufe, ai caminetti, ai dispositivi elettronici e ai detergenti che si scelgono per pulire la casa. Infatti, molti degli inquinanti chimici presenti in casa derivano dall’utilizzo di prodotti per la pulizia, da profumatori per ambienti o anche dai prodotti con cui si è costruito casa. Allo stesso modo, altri inquinanti possono dipendere da processi di combustione, ad esempio per la cottura dei cibi o per il riscaldamento domestico. Per gli agenti fisici, come il Radon, va prestata particolare attenzione alla costruzione degli ambienti interrati o sotterranei, che deve essere effettuata con particolari attenzioni costruttive. Nei casi di inquinanti chimici e fisici, quindi, il principale rischio connesso alla salute delle persone deriva dalla loro tossicità. Gli inquinanti biologici che riducono la qualità dell’aria in casa Con inquinanti biologici si intendono microrganismi, viventi e non, presenti in casa, come muffe, batteri, spore fungine, polline e parassiti vari. In questo caso, l’impatto sulla salute delle persone causato dagli inquinanti qui indicati può essere anche di tipo allergico o infettivo. Gli acari sono responsabili di allergie respiratorie: questi animali si annidano nelle nostre case, specialmente sulle poltrone e tappeti. Per sconfiggerli efficacemente vi consigliamo di rimuovere la polvere dalle superfici, lavare la biancheria a 60° e soprattutto arieggiare gli ambienti in quanto gli acari proliferano in aree umide. Le muffe sono uno dei problemi più fastidiosi: la loro proliferazione è dovuta all’umidità e scarsa ventilazione. Al fine di combattere la presenza di muffe vi consigliamo di mantenere sotto controllo il livello di umidità della casa, assicurandovi di eliminare prontamente le macchie usando tinture speciali. MULTIPOR COMPACT di YTONG è stato progettato per migliorare l’isolamento e ridurre il problema delle muffe. Si tratta di un pannello naturale, traspirabile e la sua capacità di regolazione igroscopica permette di eliminare la formazione di muffe o alghe, potenzialmente dannose per la salute. Anche lo stesso corpo umano è fonte di emissione di alcune sostanze inquinanti, definite bioeffluenti. A tutti è sicuramente capitato di ritrovarsi in un ambiente chiuso con altre persone e, dopo un po’ di tempo, percepire la sensazione di respirare la cosiddetta “aria viziata”. Inoltre, la presenza nell’aria di agenti microbiologici può causare anche una potenziale fonte di contagio per alcune malattie, come banalmente l’influenza. I microrganismi presenti nell’aria sotto forma di aerosol possono essere batteri o virus. Mai come nell’ultimo anno è stato chiaro quanto una scarsa qualità dell’aria, possa davvero essere fonte di pericolo per le persone. Con la pandemia da Covid-19, infatti, è cresciuto l’interesse sia verso la qualità dell’aria interna, che verso soluzioni e tecnologie per la purificazione e il ricambio d’aria nei locali. Inoltre, la concentrazione delle sostanze inquinanti, siano esse di origine chimica, fisica o biologica, diventa ancor più preoccupante perché, per favorire il risparmio energetico, gli edifici sono più isolati e impermeabili all’aria, riducendo così la ventilazione degli stessi. Per sopperire a questo problema si installa un sistema di ventilazione meccanica controllata che, correttamente utilizzato e manutenuto, permette di avere il corretto numero di ricambi d’aria. Come conoscere il livello della qualità dell’aria interna Per il monitoraggio della qualità dell’aria interna ci sono diversi dispositivi e sensori appositamente pensati per rilevare costantemente la quantità di inquinanti presenti negli ambienti. La maggior parte di questi strumenti è in grado di verificare la presenza dei principali inquinanti indoor, come i VOC, la CO2, i pollini e le polveri sottili. Il monitoraggio di questi inquinanti, generalmente, avviene in combinazione con la misurazione di temperatura e umidità, spesso fattori determinanti per il peggioramento della salubrità degli ambienti. I costi di questi dispositivi sono molto variabili, a seconda della precisione e della varietà dei parametri monitorabili. Grazie all’Internet of Things, poi, questi dispositivi sono connessi alla rete e possono inviare i dati ad apposite App, per una loro analisi e facile consultazione. Grazie alla tecnologia e all’automazione, i dati raccolti in modo costante possono essere utilizzati anche per gestire in modo più efficace il funzionamento della VMC. Qualità dell’aria interna: ecco come migliorarla La strategia per garantire la qualità dell’aria interna è da attuare preventivamente durante la costruzione dell’edificio che, seguendo i principi della sostenibilità, dovrebbe essere realizzato mediante materiali naturali e sicuri. Un materiale naturale, infatti, non viene trattato con sostanze chimiche nocive che, successivamente, potrebbero disperdersi nell’ambiente. Lo stesso discorso è valido per vernici, finiture e componenti d’arredo. I prodotti URSA TERRA in lana minerale, così come URSA GLASSWOOL in lana di vetro, si contraddistinguono per una ridottissima emissività di COV e formaldeide. Questo li rende prodotti adatti a favorire il risparmio energetico, senza rinunciare alla qualità dell’aria interna: sono soluzioni indicate per edifici sostenibili e votati al massimo benessere abitativo. Altrettanto importante è progettare correttamente un sistema di ventilazione che permetta il corretto ricambio d’aria. Gli impianti di ventilazione meccanica sono dotati di filtri, purificatori e deumidificatori, al fine di garantire l’estrazione dell’aria viziata, l’immissione di aria purificata e la regolazione del tasso di umidità degli ambienti interni. Esistono, poi, soluzioni per la purificazione e la sanificazione dell’aria, con prestazioni differenti adatte sia a un ambiente domestico, che a luoghi come case di riposo, scuole o ambienti affollati. Si va dai purificatori portatili per la casa a dispositivi per la filtrazione dell’aria attraverso sistemi di canalizzazione. Sanificare e garantire il corretto ricambio d’aria sono due azioni essenziali per ridurre l’inquinamento ed eliminare i microrganismi pericolosi per la salute delle persone. La differenza tra purificazione e sanificazione dell’aria Anche se spesso si usano i due termini in modo equivalente, la purificazione e la sanificazione dell’aria non sono esattamente la stessa cosa. La purificazione dell’aria permette di ridurre ed eliminare alcuni inquinanti e sostanze nocive presenti nell’aria, ma è con la sanificazione dell’aria interna che si riescono ad eliminare anche i microrganismi patogeni responsabili della diffusione di malattie e infezioni. La purificazione dell’aria può essere eseguita mediante appositi dispositivi con filtri HEPA, in grado di trattenere il particolato, anche ultra fine. Si tratta di un acquisto consigliato soprattutto a chi soffre di disturbi come l’allergia, ma non può essere ritenuta una soluzione per respirare certamente aria davvero pulita. Inoltre, non deve sostituire completamente la ventilazione (naturale o meccanica che sia) degli ambienti chiusi. Per la sanificazione dell’aria, invece, si possono utilizzare ozonizzatori che, senza alcun filtro, sfruttano la capacità dell’ozono di eliminare le sostanze inquinanti. In questo caso è necessario prestare attenzione al funzionamento del dispositivo, in quanto un’eccessiva quantità di ozono può essere a sua volta dannosa per le persone. Un’altra tecnologia che troverà sempre maggior diffusione è quella a plasma freddo che, basandosi sulla ionizzazione dell’aria, è in grado di eliminare gli inquinanti senza dover emettere alcuna sostanza nell’ambiente. Un altro processo ormai noto per la “pulizia” dell’aria è quello della fotocatalisi, che grazie ad una naturale reazione fotochimica riesce ad eliminare sostanze come VOC e batteri. Inquinamento indoor: come ridurlo con le piante La presenza del verde in uno spazio confinato offre sicuramente un aiuto naturale per la purificazione dell’aria. Partendo da questo punto, la ricerca si è mossa per ottenere delle vere e proprie piante “mangia smog”, ovvero in grado di assorbire e metabolizzare alcuni inquinanti pericolosi per l’uomo. È un progetto portato avanti dall’Università di Washington, i cui ricercatori hanno modificato geneticamente una pianta che ora è capace di scomporre le sostanze inquinanti in composti da lei assimilabili. I primi test hanno avuto successo e così i ricercatori si stanno muovendo per ottenere piante in grado di digerire anche altre sostanze inquinanti molto diffuse negli ambienti interni, come la formaldeide e il fumo di tabacco. ARYA indoor è una soluzione Fassa Bortolo pensata per la lotta all’inquinamento indoor, che si compone di una lastra in cartongesso Gypsotech GypsoARYA HD, dalla pittura per interni Pothos 003 e dello stucco ARYAJOINT. Aiuta ad abbattere la concentrazione di formaldeide negli ambienti interni, trasformandone le molecole in composti stabili e innocui. Consigli pratici per combattere l’inquinamento indoor Per combattere l’inquinamento indoor è possibile attuare alcune pratiche strategie così da rendere l’aria di casa più salubre per tutta la famiglia. Prima di tutto controllate sempre il livello di umidità in casa, cercando di mantenerla tra i 44% e il 55% e la temperatura tra i 18° e i 22°: l’umidità è la causa primaria della formazione di muffe e batteri i quali comportano allergie e problemi respiratori. Una corretta ventilazione degli ambienti vi consentirà di diminuire la presenza di polveri e microrganismi: lasciate sempre areare la casa facendo uscire le sostanze inquinanti. Gli impianti di condizionamento devono essere opportunamente puliti e i filtri dell’aria condizionata cambiati ogni inizio stagione: in questo modo manterrete gli impianti perfettamente funzionanti e non farete propagare polveri e batteri. I prodotti con certificazione ambientale sono una buona risorsa per prevenire il diffondersi dei VOC: potete optare per detersivi ecologici oppure per rimedi naturali laddove non è necessario utilizzare prodotti specifici. Occorre prestare attenzione anche ai detergenti per la pulizia della casa, spesso ricchi di sostanze nocive come il benzene e la formaldeide. In particolare quest’ultimo elemento chimico è riscontrabile anche nelle tappezzerie, moquette e altri prodotti tessili. Vedi anche Come scegliere i materiali per la bioedilizia 25 principi da considerare per costruire in bioedilizia Salubrità dell’aria indoor e riqualificazione, una scelta naturale Inquinamento indoor: materiali basso emissivi per la salubrità dell’aria Data Creazione articolo 8 maggio 2019 – Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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