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Indice degli argomenti Toggle ENEA sull’efficienza energeticaLe novità apportate dalla direttiva UE: energy efficiency firstIl ruolo delle detrazioni fiscaliEfficienza energetica in edilizia: bene, ma c’è ancora tanto da fareEfficienza energetica nell’industria I rapporti annuali ENEA sull’efficienza energetica sono riferimento essenziale per comprendere lo stato di avanzamento di questa… fonte energetica primaria in Italia. Partiamo dal risparmio record di 3 miliardi di euro nella fattura energetica nazionale del 2022 ottenuto grazie agli interventi di efficientamento. Lo ha stimato ENEA in relazione alle minori importazioni di petrolio e gas, che equivalgono a una riduzione delle emissioni di CO₂ di circa 6,5 milioni di tonnellate e a un risparmio di poco più di 2,5 milioni di tonnellate equivalenti petrolio (Mtep), un risultato che avvicina sostanzialmente l’Italia agli obiettivi della nuova Direttiva UE. È quanto si legge nella dodicesima edizione del Rapporto Annuale per l’Efficienza energetica (RAEE), presentato insieme al 14esimo Rapporto Annuale sulle Detrazioni Fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, curati dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. In essi sono riportati i risultati conseguiti dal nostro Paese nell’implementazione delle politiche di promozione dell’efficienza energetica «in un contesto che ancora richiede che venga realizzato un bilanciamento tra l’adozione di misure emergenziali e l’attuazione di riforme strutturali coerenti con il completamento dei piani del Green Deal», ha ricordato Alessandro Fiorini, del Dipartimento Unità Efficienza Energetica di ENEA. Alessandro Fiorini C’è ancora molto da fare in ambito di efficienza energetica, tanto più considerando che la Direttiva sull’Efficienza Energetica (EED 3) ha introdotto obiettivi vincolanti per la riduzione entro il 2030 del consumo energetico finale dell’UE dell’11,7% rispetto al 2020. ENEA sull’efficienza energetica Il rapporto annuale ENEA efficienza energetica analizza lo stato di attuazione delle misure dedicate a livello nazionale, valutando i risultati ottenuti nel 2022 dalle politiche e dagli strumenti attuativi. Per l’anno in corso l’attenzione è particolarmente rivolta alle sfide poste dalla nuova Direttiva EED 3 e agli impegni che l’Italia sta assumendo, alla luce del nuovo PNIEC. Nel rapporto sono riportati i risultati conseguiti dal nostro Paese nell’implementazione delle politiche di promozione dell’efficienza energetica «in un contesto che ancora richiede che venga realizzato un bilanciamento tra l’adozione di misure emergenziali e l’attuazione di riforme strutturali coerenti con il completamento dei piani del Green Deal», ha spiegato Fiorini. Lo stesso relatore, in occasione della presentazione dei report, ha evidenziato che il contesto è ancora caratterizzato dalle fragilità determinate dalle crisi che hanno attraversato il 2022. «Questo ha richiesto da parte dei decisori pubblici di mantenere un livello di intervento consistente per contrastare gli effetti del caro energia. In questa fase caratterizzata da una intensa decretazione d’urgenza il ricorso a misure di efficienza energetica in chiave anticiclica non ha avuto quella rilevanza che hanno avuto misure di intervento più diretto per tutelare i costi energetici di famiglie e imprese». Le novità apportate dalla direttiva UE: energy efficiency first La nuova direttiva UE 2023/1791 introduce un nuovo obbligo di risparmio energetico nel periodo 2021-2030 pari -11,7% rispetto allo scenario di riferimento 2020. Inoltre introduce anche diverse novità sostanziali che caratterizzano ancora maggiori ambizioni: si va dal consolidamento del principio Energy efficiency first all’introduzione di un nuovo meccanismo di definizione dei contributi nazionali con la possibilità da parte della Commissione europea di intervenire con opportuni aggiustamenti se il contributo non è in linea con quello generale. «La nuova direttiva ha un poco rivoluzionato l’approccio tradizionale in quanto mette l’efficienza energetica al primo posto in tutte le decisioni anche di programmazione di varie misure. C’è un obiettivo vincolante a livello europeo di un ulteriore 11,7% rispetto allo scenario di riferimento del 2020. Questo vuol dire che è un impegno sfidante», ha affermato il presidente ENEA, Gilberto Dialuce. La stessa direttiva UE riporta un passaggio importante e significativo del ruolo dell’efficienza energetica: “Perché abbia una reale incidenza, il principio energy efficiency first deve essere applicato in modo coerente dai decisori nazionali, regionali, locali e settoriali in tutti gli scenari rilevanti e in tutte le pertinenti decisioni strategiche e di pianificazione e in quelle relative ai grandi investimenti – vale a dire investimenti su vasta scala di valore unitario superiore a 100 milioni di euro o a 175 milioni per i progetti di infrastrutture di trasporto – che incidono sul consumo o sull’approvvigionamento di energia”. Questo significa, ha evidenziato lo stesso Dialuce, che «l’efficienza energetica diventa un elemento pervasivo che deve essere tenuto presente quando si programmano investimenti anche non strettamente energetici». È quindi una rivoluzione anche considerando le valutazioni di tipo ambientale economico sociale come ricadute generali sul sistema per qualunque tipo di investimenti infrastrutturali di un certo rilievo. Il ruolo delle detrazioni fiscali Veniamo ai dati presentati da ENEA sull’efficienza energetica. Ai positivi risultati rispetto agli obiettivi dell’Unione Europea hanno contribuito le detrazioni fiscali: Ecobonus, Bonus Casa e Superbonus, con un risparmio di 1,363 Mtep (54,3% rispetto ai nuovi risparmi 2022). Corrisponde al 98,1% del risparmio atteso secondo le traiettorie fissate dal PNIEC per il 2023. A seguire gli incentivi per la mobilità sostenibile con 0,423 Mtep (16,8%) e i Certificati Bianchi che hanno coperto il 12,6% del risparmio totale annuo. In occasione della presentazione, Fiorini ha ricordato che l’entità dei nuovi risparmi conseguiti nel 2022 in ottemperanza alla direttiva ammonta a 2,5 Mtep che corrispondono al 93% dell’obiettivo stabilito dal PNIEC. «Questo denota un miglioramento della performance delle misure sia rispetto allo scorso anno», ha rilevato. La percentuale di risparmio dovuta alle detrazioni fiscali passa dal 40% al 52%. Il dato sulle detrazioni è dovuto ampiamente al contributo del Superbonus che ha contribuito a nuovi risparmi 2022 per 778 ktep. Efficienza energetica in edilizia: bene, ma c’è ancora tanto da fare Per quanto riguarda gli interventi finanziati a valere sul Superbonus sono 438mila per 94 miliardi di euro di investimento complessivo al 31 ottobre 2023. È fondamentale anche il contributo dell’Ecobonus: il risparmio 2022 è pari a 412 ktep. Questo dato porta a 6,4 milioni il numero di interventi incentivati dall’avvio della misura (2007) per un investimento complessivo di 60 miliardi di euro. Restando sul fronte dell’Ecobonus, il meccanismo per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali, i report ENEA sull’efficienza energetica evidenziano nel 2022 una riduzione degli interventi a poco meno di 940.700 contro gli 1,04 milioni del 2021, un valore comunque doppio rispetto a quello medio del periodo 2017-2019. Gli investimenti associati corrispondono a 6.823 milioni di euro contro i 7.537 milioni mobilitati nell’anno precedente, mentre il risparmio complessivo a 2.136 GWh/anno, in calo rispetto ai 2.652 GWh/anno del 2021. La maggior parte degli interventi riguarda l’installazione di impianti di climatizzazione più efficienti (3,08 miliardi di euro, 64,7% degli interventi) e la sostituzione dei serramenti (2,38 miliardi di euro, 20,6% degli interventi). Circa 605 milioni sono inoltre stati investiti per l’isolamento termico dell’edificio, 482 milioni per le schermature solari e circa 124 milioni per la riqualificazione globale degli immobili. Dal 2007, anno di avvio della misura, il numero di interventi incentivati dall’ecobonus si aggira intorno a 6,4 milioni, con un risparmio complessivo di quasi 25 mila GWh/anno, derivanti soprattutto da interventi parziali su singole unità immobiliari e poco meno di 60 miliardi di euro di investimenti attivati. Sempre a proposito di efficienza energetica in edilizia va segnalato che il Bonus Casa nel 2022 ha registrato 508 mila interventi con un calo del 42,36% rispetto al 2021; tuttavia, in termini di risparmio energetico il decremento risulta inferiore (-10%), passando da 925.033 MWh/anno del 2021 ai 833.294 MWh del 2022, tendenza che indica un miglioramento qualitativo degli interventi sugli impianti. Efficienza energetica nell’industria Per quanto riguarda l’efficienza energetica nelle imprese, lo stesso membro del Dipartimento Efficienza energetica dell’ENEA ha fatto sapere che al 31 dicembre 2022 risultavano caricate sul portale Audit 102.533 diagnosi da parte di 392 imprese attive per lo più nel settore della manifattura. Gli interventi di efficientamento energetico realizzati dalle imprese hanno permesso di produrre un risparmio di energia primaria pari a 15.8 ktep di energia primaria e 3.3 ktep di energia finale. «Il potenziale da sfruttare è molto elevato – ha rilevato Fiorini –. La realizzazione degli interventi individuati nelle diagnosi condurrebbe a un ulteriore taglio dei consumi energetici in termini di risparmi individuati in 37,6 ktep di energia primaria e 22,8 ktep di energia finale». Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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